Perché nasce CNA Professioni
In Italia vi sono 5 milioni di professionisti, di cui 1.800.00 iscritti agli ordini e 3.200.000 non regolamentati.
Il notevole sviluppo che anche nel nostro Paese hanno conosciuto le attività professionali è strettamente legato ai caratteri della crescita economica nella società post industriale.
Occorre una nuova rappresentanza.
Pochi dati. Nel rapporto CENSIS 2007 si afferma che il numero dei professionisti in Italia è di circa 5 milioni, di cui 1.800.00 iscritti agli ordini e 3.200.000 non regolamentati. Le Associazioni Professionali che rappresentano le professioni non regolamentate, inserite nell’ultimo rapporto del CNEL sono circa 200, in rappresentanza di 70 nuove professioni. Inoltre sono state censite dall’ISTAT ben 811 diverse attività professionali che combinandosi compongono un numero imprecisato di profili professionali. Questi alcuni punti di riferimento per avere una prima, sommaria dimensione del fenomeno di cui dobbiamo occuparci.
Cosa sono le nuove professioni. Lo straordinario sviluppo che anche nel nostro Paese hanno conosciuto le attività professionale è strettamente legato ai caratteri della crescita economica nella società postindustriale. Per un verso l’economia della conoscenza, per altro il diffondersi di nuovi servizi alla persona ed ai sistemi produttivi, hanno creato una inedita domanda di prestazioni che ha assunto, al di fuori di contesti organizzativi tipici della grande impresa, nella grande maggioranza dei casi, un carattere di autoimprenditorialità professionale. Con ciò si intende che queste attività vengono prestate principalmente dal singolo operatore o nell’ambito di una piccola unità, su richiesta di imprese o di singoli, per un periodo di tempo delimitato e con un obiettivo ben individuato, secondo modalità e tecniche consolidate in un profilo professionale che ha un iter formativo certo d’un contenuto, almeno in parte, intellettuale.
L’insieme di queste attività, anche molto differenziate le une dalle altre, hanno in comune alcuni tratti: la mancanza di ogni regolamentazione che ha delineato un contesto privo di garanzie per il consumatore, la netta separazione e distinzione rispetto alle professioni storiche, cosiddette “ordinistiche” (quello cioè organizzate per ordini od albi professionali, dal notaio, al medico, all’avvocato, al commercialista, al geometra, ecc. ecc.) ed una forte dinamicità che con continuità presenta sul mercato nuove figure professionali e ridefinisce quelle esistenti.
Questo mondo spazia da tutte le attività paramediche che hanno a che fare con il benessere della persona a quelle nate a ridosso dell’elettronica, di internet e dei computer, dai servizi alle imprese nel campo fieristico, convegnistico, pubblicitario e di marketing, al settore della formazione e dello spettacolo.
C’è chi afferma questi professionisti sono gli artigiani del nuovo secolo, destinati a sostituire, man a mano, che procedono i cambiamenti nell’economia e nei costumi, il lavoro artigiano, il quale ha come riferimento beni e servizi che il mercato richiede sempre meno nelle loro forme più tradizionali.
Come per l’artigiano che conosciamo e che rappresentiamo, la connotazione prevalente e tipica delle attività professionali, divenute progressivamente indispensabili al complessivo funzionamento dell’economia post industriale, è quella di essere esercitata in modo autonomo, seguendo un bagaglio di competenze specifiche, basandosi sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica.
Le nuove professioni possono dare luogo a diversi tipi di attività. Possono essere la condizione per avviare una impresa (il diplomato in scienze motorie che apre una palestra, il laureato in informatica che apre una software house, ecc. ecc.) per avviare uno studio professionale (il consulente infortunistico, il tributarista, ecc, ecc,) per offrire la loro professionalità alle imprese per periodi determinati (l’esperto di marketing, il traduttore, il DJ, ecc. ecc.) ed anche per esercitare, in alcuni casi, nella forma del lavoro dipendente (il massaggiatore che lavora in un centro benessere, l’interprete assunto da un centro congressi, ecc. ecc.). In qualsiasi modo esplichino la loro professione dovranno dotarsi, prima o poi, di una forma associativa, riconosciuta dallo Stato, che attesti e tuteli la loro professionalità. Questa è già ora e sarà sempre di più la forma associativa più importante per il singolo professionista, perché tutela il “bene” professionalità che può essere spesso, come si è detto, in forme diverse. Come per un geometra ad esempio è oggi l’albo professionale, sia che abbia lo studio, che sia dipendente di un ente locale oppure che sia titolare di un’impresa edile.
Le previsioni sullo sviluppo delle nuove attività professionali sono unanimemente valutate in direzione di una crescita molto sostenuta che accompagnerà le trasformazioni già in atto delle economie e delle società più sviluppate. Insomma si tratta di una grande novità, rappresentata da nuove figure sociali che si affacciano per la prima volta sul mercato della rappresentanza. E’ un bacino potenziale attualmente composto da circa 3 milioni di soggetti e destinato a crescere in modo sostenuto e con continuità nei prossimi anni.
Occorre una nuova regolamentazione. La mancanza di ogni regolamentazione ha fatto crescere invece, le nuove professioni e le vecchie, in un contesto nel quale le imprese e i singoli consumatori non hanno sempre potuto distinguere servizi e prestazioni davvero qualificati da offerte scadenti, quando non addirittura truffaldine. E lo sviluppo di queste attività nel nostro Paese è stato più lento che altrove, proprio a causa della diffidenza del mercato nei confronti di prestazioni che sono sempre più necessaire all’economia ed alla società, ma sono prive però di requisiti per identificarne la reale qualità.
Occorre una nuova rappresentanza. CNA Professioni sarà quindi un’opportunità per tutti i professionisti che operano nel nostro Paese. Sono già 21 le Associazioni professionali affiliate che hanno portato all’interno del Sistema CNA oltre 20.0.000 professionisti appartenenti a svariati settori. Ma CNA Professioni rimane aperta per accogliere ulteriori associazioni già costituite all’esterno oppure che possano scaturire dall’interno dello stesso Sistema CNA. Informatici, grafici e fotografi oggi raccolti all’interno dell’Unione Comunicazione e Terziario Avanzato stanno già valutando di costituire specifiche associazioni professionali; estetiste, massaggiatori e tatuatori, raccolti all’interno dell’Unione Benessere e Sanità potrebbero fare lo stesso. Le CNA regionali sono preparate a costituire coordinamenti regionali di CNA Professioni, le CNA provinciali sono pronte ad offrire tutta la gamma di servizi disponibili ai “professionisti” che li richiederanno.
La CNA parte per una nuova avventura ed è molto determinata a portare al suo interno il “sistema di rappresentanza delle nuove professioni”. (AM)
Nasce CNA Professioni
La nuova sigla comprende, già dalla sua partenza, 21 associazioni professionali
che rappresentano diverse categorie:
dai naturopati ai tributaristi, dai periti in infortunistica stradale ai bioingegneri.
A seguito delle modifiche statutarie apportate dall’Assemblea Nazionale CNA del 24 novembre u.s. e della delibera della Direzione del 14 dicembre che ha accettato le richieste di affiliazioni di un gruppo di associazioni professionali, nasce CNA Professioni e include sotto la sua sigla, già dalla partenza, ben 21 associazioni in rappresentanza di altrettante categorie professionali. Nel corso del primo Consiglio (nella foto di apertura Armando Prunecchi, direttore della Divisione Organizzazione porta il saluto della CNA e gli auguri di buon lavoro) che si è tenuto a Roma il 15 dicembre 2011, Giorgio Berloffa, presidente dell’Associazione Chinesiologi (UNC), è stato eletto presidente di CNA Professioni.
Il Consiglio ha eletto all’unanimità anche la Presidenza che attualmente è composta da: Roberto Falcone dell’Associazione Tributaristi (LAPET), Edoardo Rossi dell’Associazione Osteopati (ROI), Giancarlo Colferai dell’Associazione Garanzia Qualità (ANGQ). I vertici di CNA Professioni, eventualmente integrati da rappresentanti di nuove associazioni affiliate o costituite all’interno del Sistema CNA, resteranno in carica fino alla prossima scadenza congressuale in calendario nel 2013.
Al termine della riunione, il neo presidente, Giorgio Berloffa ha espresso soddisfazione per “il processo di integrazione fra il mondo delle imprese e quello delle attività professionali, Cna con la costituzione di Cna Professioni apre al mercato, all’integrazione, valorizza le attività di alto contenuto professionale, sceglie un approccio di tutela ed attenzione al cliente nella visione europea del sistema delle professioni non ordinistiche”.
Ecco, nel dettaglio, l’elenco delle 21 associazioni professionali che costituiscono attualmente CNA Professioni:
Associazione Nazionale Garanzia della Qualità (ANGQ), Associazione Bioingegneri (AIBO), Associazione Esperti Sicurezza sul Lavoro (AIESIL), Associazione Italiana Naturopatie (AIN), Associazione Arterapeuti (ARTE), Associazione Nazionale Tecnici Emodialisi (ANTE), Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale (ANEIS), Associazione Professionale Italiana Arte Terapeuti (APIART), Associazione Italiana dei Clinical Monitors (ASSOMONITOR), Associazione degli Operatori Professionisti Omeosinergetici (APOS), Associazione Professionale dei Comunicatori (ASSO.PRO.COM.), Collaboratori Politico Istituzionali Italia (COPI ITALIA), Confederazione Nazionale degli Investigatori Privati (CONIPI), Associazione Counselor Professionisti (COUNSELOR), Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani (CUPSIT), Associazione Professioni Chiropratica (FELCON), Associazione Nazionale Tributaristi (LAPET), Associazione Naturopati (NATURALITER), Registro degli Osteopati d’Italia (ROI), Associazione Tecnici Sport Disabilità (SPECIAL OLYMPICS), Unione Nazionale Chinesiologi (UNC).